BOLOGNA – Giornata bolognese per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ieri 24 ottobre. Il Capo dello Stato ha partecipato ad alcuni eventi nella città felsinea. In mattinata, dopo l’incontro in Prefettura dove ha parlato anche della recente alluvione con le autorità locali, si è recato a Palazzo Re Enzo dove ha presenziato all’inaugurazione della «Biennale dell’Economia cooperativa» di Legacoop in cui ha ricordato, tra l’altro, il tema della sicurezza sul lavoro. Ha visitato poi la sede della Società editrice «Il Mulino» in Strada Maggiore e nel pomeriggio ha partecipato alla cerimonia per il 70° della Fondazione per le Scienze religiose «Giovanni XXIII» nella chiesa di Santa Maria della Pietà, in via San Vitale. Sono intervenuti il presidente della Fondazione, Alessandro Pajno, il segretario della stessa, Alberto Melloni, e il cardinale Matteo Zuppi.
«A 70 anni di distanza dalla sua fondazione – ha detto Pajno – si è visto un aumento delle sedi, dei ricercatori, ma rimane intatta l’ispirazione originaria del fondatore Dossetti. Attraverso le sue relazioni, le attività e il dialogo, cerca di testimoniare l’eredità di Dossetti, per una democrazia volta a realizzare una comunità politica “sostanzialmente, e non formalmente, rinnovata”».
Alberto Melloni ha spiegato come «la ricerca e l’impegno scientifico promosso dalla Fondazione aspira a divenire un sentiero che aiuti a individuare i problemi della società e che trovi gli strumenti di ricerca per affrontarli. La ricerca della Fondazione concentra la propria attenzione su temi cruciali: studio delle scritture, dimensione globale delle varie esperienze religiose, lavori su don Milani, studi e ricerche sul Vaticano II».
«Per questo si invita – ha detto il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo cattolico di Bologna – ad allargare le collaborazioni che diano sempre più ampio respiro alla ricerca, con lo stile cristiano di ascolto e mitezza, all’insegna del “circuito delle due parole” che richiama Dossetti: la Parola di Dio e quella umana. La Fondazione, quindi, fa emergere il nesso tra lo studio e la pace, con la convinzione che le incomprensioni tra le fedi possano essere impegno di una ricerca che prevenga il “bruciato” prima che nasca l’incendio»
S. M.