Il pareggio con il Bologna lascia molto amaro in bocca ai fiorentini. Eppure, sul finale di partita Dodò ha avuto il pallone per regalare la prima vittoria alla Fiorentina in questo sciagurato inizio campionato, ma il brasiliano ha mandato alle stelle una facile occasione. Non ci siamo, ed il problema è sostanzialmente psicologico. Sì, perché se De Gea nel post partita dichiara che “dopo il 3 a 0 poi annullato pensavo si potesse perdere 6-0, ma per fortuna c’è stata una reazione. Siamo uomini e non dobbiamo aver paura dobbiamo lottare e sono sicuro” prosegue lo spagnolo “che vinta una partita, le cose cambieranno” forse qualche cosa non funziona.

Viene quindi da pensare che questa squadra ha sottovalutato le partite giocate fino a ora in campionato, pensando che nel match successivo potevano recuperare e vincere. Purtroppo non è andata così, e la Fiorentina oggi ha 4 miseri punti su 24 disponibili, in piena zona retrocessione. E le prossime partite non promettono bene. Inter a Milano, Lecce a Firenze e Genoa a Marassi. Tre partite che ci daranno la reale dimensione della Fiorentina e, se le cose dovessero andare male, anche la possibilità di cambiare tecnico.

La sosta di campionato, che ci sarà dopo la partita con il Genoa, potrebbe servire alla società per sostituire Stefano Pioli con un altro tecnico. Ma preferiamo non prendere in esame questa ipotesi, perché vorrebbe dire che la Fiorentina, nelle prossime partite, non avrebbe fatto i punti necessari a togliersi dalla zona pericolosa, e ci rifiutiamo di pensare che una rosa come quella Viola, non riesca a uscire da questa situazione. “Stiamo lavorando forte ogni giorno, ma poi in campo siamo bloccati e non riusciamo a giocare”, così De Gea dopo il pari con il Bologna, e detto da un giocatore che ha sempre giocato per club con obiettivi di alta classifica, suona come un monito da non sottovalutare.

Quindi, la ricetta è molto semplice: fare 40 punti alla svelta, senza lasciare indietro la Conference e la Coppa Italia, che a questo punto della stagione rappresentano gli unici obiettivi raggiungibili. Se poi la salvezza certa arrivasse presto, eventualmente potrebbe riaprirsi un discorso sul campionato e sulla possibilità di andare in Europa. Ma ad oggi il percorso della Fiorentina per questa stagione è ben chiaro: salvezza in campionato, e massima attenzione nelle coppe. Il futuro di Stefano Pioli è legato alle prossime tre partite di campionato, inutile girarci intorno, e sull’eventuale sostituto la scelta non è assolutamente facile.

Pensare di sostituire il tecnico parmense dopo l’Inter non avrebbe senso, perché per un nuovo allenatore il tempo per incidere sui risultati non basterebbe, visti gli impegni, anche di Conference. Per quanto riguarda la società, mi sembra evidente che c’è un vuoto che pesa molto, anche e soprattutto per la squadra e il tecnico. Ma si sa, quello che accade sul rettangolo verde è la somma di un insieme di cose, che iniziano proprio dalla gestione della società per proseguire fino ai 90 minuti in campo. 90 che nella tombola rappresenta la paura, la stessa che sta attanagliando la Fiorentina. La paura che è una delle emozioni umane, più difficili da gestire, ma che va affrontata da uomini, come ha detto David De Gea. Vamos Fiorentina.

Luis Laserpe

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *