Settimana avventista di preghiera 2025: «Il regno che viene»

ROMA (Il Messaggero Avventista) – «Il ritorno di Cristo è uno dei principi fondamentali della Chiesa avventista, come si evince anche dal riferimento presente nel nostro nome, a testimonianza della nostra speranza in tale evento». Inizia con queste parole il messaggio di introduzione alla Settimana di preghiera 2025 del pastore Ted N.C. Wilson, già presidente della denominazione a livello mondiale. Programmato dal 1° all’8 novembre nel calendario ufficiale della Chiesa, l’evento coinvolgerà singoli e comunità nella riflessione e la preghiera sul tema «Il regno che viene. Andrò e proclamerò il ritorno di Gesù!».

«Basata saldamente sulla Scrittura» prosegue Wilson «la fede nel ritorno di Cristo è stata la speranza dei cristiani di tutte le epoche… Durante questa Settimana di preghiera riceveremo delle benedizioni». L’argomento di quest’anno, proposto e sviluppato nelle letture quotidiane da un numero speciale della rivista Il Messaggero Avventista, guiderà la riflessione attraverso la Bibbia sul ruolo che abbiamo all’interno di questa proclamazione. Ogni sera, le Chiese organizzeranno incontri in presenza, o anche online. Sono giorni dedicati alla preghiera e alla riconsacrazione, che uniscono le comunità in Italia e nel mondo.

Da oltre un secolo, la Chiesa avventista esorta i suoi membri a donare un’offerta speciale durante la Settimana di preghiera, che viene utilizzata interamente per finanziare le attività missionarie mondiali della denominazione. In particolare, per sostenere economicamente i missionari che fondano nuove chiese locali o piccoli gruppi nelle zone più difficili del mondo. «Per non mettere in pericolo questi missionari, talvolta è prudente evitare addirittura di citare i nomi dei Paesi in cui operano, o di descrivere in dettaglio i loro metodi di lavoro» afferma Norbert Zens, tesoriere della Regione intereuropea (EUD) della Chiesa, nel numero speciale della rivista. «La Settimana di preghiera è un momento spirituale importante nella vita della comunità locale» conclude Zens. «Condividere reciprocamente le esperienze e pregare insieme sono strumenti essenziali per realizzare l’opera di Dio qui sulla terra».

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