ROMA (NEV) – Nella notte di sabato 1° novembre ci ha lasciati la sorella avventista Dora Bognandi, una delle personalità del mondo evangelico italiano che con più determinazione e competenza ha posto il problema della libertà religiosa in Italia, uno dei più difficili da affrontare nel confronto con le istituzioni, l’opinione pubblica e anche lo stesso mondo cattolico. Per qualcuno, infatti, semplicemente non esiste perché la Costituzione offre le massime garanzie perché il diritto alla libertà religiosa possa essere liberamente esercitato, in pubblico e in privato, cosa non vera, visto che le confessioni diverse dalla cattolica romana sono regolate dalle (poche) Intese e dalla legge “sui culti ammessi”, promulgata dal governo fascista nel 1930.
Come protestanti sappiamo che non è così, come dimostrato dal fatto che il nostro editore, la Chiesa Protestante Episcopale, non è riconosciuta dallo Stato italiano e dalla notevole quantità di provvedimenti di riconoscimento giuridico di enti di culto non cattolici ancora in sospeso, o il fatto che da anni non si parli più di intese con le confessioni diverse dalla cattolica. Per altri, l’interesse è limitato alla propria libertà religiosa, l’unica per la quale spendersi, lasciando alle altre confessioni il compito di affermare e difendere la propria. E così, ottenute garanzie per sé, alcune comunità di fede, anche interne al mondo evangelico, hanno ritenuto chiusa la stagione del loro impegno e della loro mobilitazione. Per altri ancora la libertà religiosa è solo quella dei cristiani perseguitati in Sudan o in Nigeria o discriminati in Iran o in Arabia Saudita, e non anche quella, a esempio, dei musulmani in Ungheria o dei sikh in Italia.
Negli anni di un lungo, qualificato servizio che ha arricchito l’intero mondo evangelico italiano, Dora Bognandi ha dato al tema una ben altra interpretazione, affermando che la libertà religiosa è un diritto universale, che non può essere concesso ma deve essere semplicemente riconosciuto: un principio universale che supera le barriere confessionali e politiche, il tratto essenziale di una democrazia liberale.
Dora Bognandi ha servito per anni a vario titolo nei dipartimenti delle Comunicazioni e della Libertà religiosa dell’UICCA, Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno. Dal 1993 al 1999 è stata segretaria del Consiglio di Amministrazione della Società Biblica in Italia. A cavallo degli anni 2000 è stata Segretaria Nazionale dell’Associazione Internazionale per la Difesa della Libertà Religiosa (AIDLR), organizzazione non governativa riconosciuta presso l’ONU, l’Unione Europea, il Consiglio d’Europa e l’OSCE. Dal 2000 al 2005 è stata direttrice del mensile “Il Messaggero Avventista”. Membro del Comitato nazionale della FDEI dal 2003 e Vicepresidente dal 2006 al 2010, ne è divenuta Presidente del 2015 al 2019. Bognandi è stata membro di diverse Commissioni per le trattative tra Stato e chiese, nonché autrice, coautrice, e curatrice di una trentina di volumi.

